
Distretto 108 Yb – Sicilia
Anno sociale 2005-2006
Governatore Prof. Avv. Raffaele Tommasini
NEW CENTURY LIONS CLUB "RIVIERA DELLO IONIO"
III Circoscrizione - Zona 13

" I Lions al servizio della comunità "
Il Presidente
Ing. Mario Ferlito
Prot. 56/2005-2006
Catania, 25/05/2006
Cari Soci ed Amici,sono in corso fino al 25 giugno 2006 a Siracusa al Teatro Greco le rappresentazioni classiche.Quest'anno il cartellone prevede la messa in scena di "Ecuba" e delle "Troiane" entrambe di Euripide. E' mia intenzione andare a vederne almeno una per cui ho pensato di saggiare il Vs interesse all'iniziativa.Di seguito troverete calendario delle rappresentazioni, costi e trama delle due tragedie.Per motivi organizzativi la data in cui andremo a vedere la tragedia verrà comunicata solo ed esclusivamente a chi avrà manifestato il proprio interesse.Si prega, pertanto di prendere contatto con Ottavio (tel. 347/5998198 oppure e-mail Ottavio71@tiscali.it) entro e non oltre il 28/05/2006.Con la speranza di averVi fatto cosa gradita, invio cordiali salutiMario
MAGGIO GIUGNO 11 Giovedì TROIANE 01 Giovedì ECUBA 12 Venerdì ECUBA 02 Venerdì TROIANE 13 Sabato TROIANE 03 Sabato ECUBA 14 Domenica ECUBA 04 Domenica TROIANE 15 Lunedì riposo 05 Lunedì riposo 16 Martedì ECUBA posto unico 06 Martedì TROIANE posto unico 17 Mercoledì TROIANE posto unico 07 Mercoledì ECUBA posto unico 18 Giovedì ECUBA 08 Giovedì TROIANE 19 Venerdì TROIANE 09 Venerdì ECUBA 20 Sabato ECUBA 10 Sabato TROIANE 21 Domenica TROIANE 11 Domenica ECUBA 22 Lunedì riposo 12 Lunedì riposo 23 Martedì TROIANE posto unico 13 Martedì ECUBA posto unico 24 Mercoledì ECUBA posto unico 14 Mercoledì TROIANE posto unico 25 Giovedì TROIANE 15 Giovedì ECUBA 26 Venerdì ECUBA 16 Venerdì TROIANE 27 Sabato TROIANE 17 Sabato ECUBA 28 Domenica ECUBA 18 Domenica TROIANE 29 Lunedì riposo 19 Lunedì riposo 30 Martedì ECUBA posto unico 20 Martedì TROIANE 31 Mercoledì TROIANE posto unico 21 Mercoledì ECUBA 22 Giovedì TROIANE 23 Venerdì ECUBA 24 Sabato TROIANE 25 Domenica ECUBA
MARTEDÌ-MERCOLEDÌ-GIOVEDÌ-DOMENICA Biglietti Prevendita Totale Interi posti numerati sett. A-B-C € 46,00 € 4,00 € 50,00 posti numerati sett. E-F-G-H-I-L-M-N-O-P € 38,00 € 3,00 € 41,00 posti non numerati € 25,00 € 2,50 € 27,50 Ridotti posti numerati sett. A-B-C € 39,00 € 4,00 € 43,00 posti numerati sett. E-F-G-H-I-L-M-N-O-P € 32,50 € 3,00 € 35,50 posti non numerati € 21,50 € 2,50 € 24,00 Riduzioni Scuole - gruppi di 25 pax-convenzionati Inda 15% arrotondato riduzione speciale scuole nel settore S non numerato € 15,00 € 2,00 € 17,00 giornate a posto unico non soggette a riduzioni € 18,00 € 2,00 € 20,00 VENERDÌ-SABATO Interi posti numerati sett. A-B-C € 56,00 € 4,00 € 60,00 posti numerati sett. E-F-G-H-I-L-M-N-O-P € 45,00 € 3,50 € 48,50 posti non numerati € 25,00 € 2,50 € 27,50 Ridotti posti numerati sett. A-B-C € 48,00 € 4,00 € 52,00 posti numerati sett. E-F-G-H-I-L-M-N-O-P € 38,00 € 3,50 € 41,50 posti non numerati € 21,50 € 2,50 € 24,00 Riduzioni Scuole - gruppi di 25 pax-convenzionati Inda 15% arrotondato riduzione speciale scuole nel settore S non numerato € 15,00 € 2,00 € 17,00 ABBONAMENTI due giorni consecutivi Abbonamento a due tragedie 20-21 giugno posti numerati sett. A-B-C € 82,00 € 2,00 € 84,00 posti numerati sett. E-F-G-H-I-L-M-N-O-P € 66,00 € 2,00 € 68,00 posti non numerati € 40,00 € 2,00 € 42,00 Abbonamento a due tragedie venerdì-sabato posti numerati sett. A-B-C € 102,00 € 2,00 € 104,00 posti numerati sett. E-F-G-H-I-L-M-N-O-P € 80,00 € 2,00 € 82,00 posti non numerati € 40,00 € 2,00 € 42,00 ABBONAMENTI GIOVEDÌ-VENERDÌ E SABATO-DOMENICA Abbonamento a due tragedie posti numerati sett. A-B-C € 92,00 € 2,00 € 94,00 posti numerati sett. E-F-G-H-I-L-M-N-O-P € 73,00 € 2,00 € 75,00 posti non numerati € 40,00 € 2,00 € 42,00
Ecuba, la vendetta della regina
La città di Troia è caduta. Ecuba, moglie del re Priamo e le altre donne di Ilio sono state ridotte in schiavitù dai Greci vincitori. Venti contrari impediscono, tuttavia, il ritorno in patria della flotta achea, bloccata nelle coste del Chersoneso trace. Per assicurare il ritorno in patria, Achille pretende dai Greci il sacrificio, sulla sua tomba, di Polissena, figlia di Ecuba: lo riferisce nel prologo l’ombra di Polidoro, il figlio più giovane dei sovrani di Troia. Inviato lontano dalla guerra, presso il re di Tracia Polimestore, il ragazzo era stato ucciso a tradimento dall’ospite che avrebbe dovuto proteggerlo. Per impadronirsi della parte del tesoro di Priamo che Polidoro aveva portato con sé, Polimestore lo aveva assassinato, e ne aveva gettato in mare il cadavere.
Pur essendo ancora all’oscuro dei fatti, Ecuba presagisce in sogno le sofferenze dei suoi figli, come racconta lei stessa uscendo dalla tenda di Agamennone; ed è il Coro dalle prigioniere troiane a confermare le sue sensazioni, annunciando alla regina il sacrificio di Polissena deliberato dai Greci. L’atteggiamento di Polissena davanti alla morte – è l’araldo Taltibio a raccontarne il sacrificio - è nobile, persino irreale: il dolore è decantato nella sua quintessenza, non c’è l’urlo di ribellione dinanzi al compiersi del destino, né l’esaltazione del sacrificio eroico, come in Antigone.
Nella seconda parte, l’Ecuba diventa tragedia della vendetta; proprio mentre si prepara a dare sepoltura a Polissena, la regina viene a sapere da un’ancella che il corpo di Polidoro è stato sospinto dai flutti sulla spiaggia. La nuova sciagura spinge oltre il limite il dolore della madre: ferocia chiama ferocia. Con il consenso di Agamennone, Ecuba attira Polimestore nella tenda, con il pretesto di dargli in custodia altro oro; poi, aiutata dalle prigioniere troiane, lo acceca e uccide i suoi figli.
Nell’Ecuba Euripide svuota di senso le sovrastrutture costruite dall’ideologia della guerra e declina in tutte le sue varianti l’efferatezza che si trasmette, come una malattia, dai vincitori ai vinti, dagli aggressori alle vittime e viceversa. Quasi certamente del 424 a.C, l’Ecuba tematizza la contrapposizione esasperata in cui cadavere chiama cadavere: sulla tomba di Achille i Greci sacrificano Polissena; Polimestore uccide Polidoro, violando il sacro vincolo dell’ospitalità; Ecuba si vendica di Polimestore, uccidendone i figli e accecandolo, anche grazie all’acquiescenza di Agamennone.
La tragedia si chiude con le tremende profezie che, in preda a una furia implacabile, Polimestore grida contro Ecuba e contro il capo degli Argivi.
Poi, per ordine di Agamennone, il re tracio viene abbandonato su un’isola deserta.
Troiane, le principesse deportate
La città di Troia è in fiamme, distrutta e saccheggiata dai Greci; in assenza di uomini, tutti caduti in guerra, le principesse troiane giungono una dopo l’altra dinanzi alla regina Ecuba che, sopraffatta dal dolore, è accasciata al suolo. Le Troiane di Euripide, rappresentate nel 415 a.C., danno forse l’immagine più intensa delle principesse di Troia, colte mentre stanno per essere di forza imbarcate per quelle regioni greche e per le case degli eroi a cui la sorte le ha assegnate.
Il lessico del lamento, del lutto e della perdita, presente nelle parole di Ecuba e del Coro, si alterna a quello della deportazione, dell’essere portati via e consegnati al nemico, che Euripide “affida” all’araldo greco Taltibio.
Private della possibilità di decidere e di agire, le principesse-schiave evocano il loro passato glorioso e piangono i lutti di guerra: una lunga effusione funebre che culmina nel lamento sul cadavere del piccolo Astianatte, figlio di Ettore e Andromaca, condannato a morte dai Greci. Ieri come oggi, uccidere un bambino significa uccidere il futuro.
La regina Ecuba, con la sua ininterrotta presenza sulla scena, è anche il raccordo drammaturgico che collega singoli quadri scenici dominati nell’ordine da tre principesse: Cassandra, Andromaca ed Elena.
Ognuna delle tre donne si fa portatrice di un tema che sviluppa attraverso il dialogo con Ecuba. Persa nel ricordo di Ettore e straziata dalla sentenza di morte che condanna il figlio Astianatte, Andromaca, convinta da Ecuba, sceglie in qualche modo la vita e acconsente a seguire Neottolemo, l’eroe greco a cui è stata assegnata.
Elena, in perfetta sintonia con la tradizione omerica, è qui avida e ammaliatrice; ma quando vanta la propria innocenza cercando di attribuire ogni colpa agli dei, è smascherata dalla lucida condanna di Ecuba.
Cassandra si presenta invece come un’anti-Elena, come l’espressione del riscatto troiano, poiché sa che non appena sarà giunta nella reggia di Agamennone (di cui è ormai schiava e concubina), questi sarà ucciso, con lei, dalla moglie Clitennestra. Cassandra esalta la gloria e l’eroismo dei troiani, morti per difendere la loro città: ma la retorica “politica” del sacrificio per la patria risulta ora svuotato dinanzi al lutto e al dolore delle donne sopravvissute.
Già nel prologo del dramma, Atena e Posidone, entrando tra le rovine fumanti di Troia, avevano concertato lo sterminio dei Greci sulla via del ritorno. Uno scenario, questo, che non distingue i vincitori dai vinti: un monito, forse anche un presagio della disastrosa sconfitta che, appena due anni dopo la messinscena delle Troiane, gli Ateniesi avrebbero subito combattendo nel porto di Siracusa.